Analisi Ciclo di Vita del Prodotto.

L’Analisi Ciclo di Vita del Prodotto quale approccio “Science Based” alla sostenibilità.

Introduzione.

Nel precedente redazionale relativo all’impronta del carbonio abbiamo iniziato a guardare nella “Cassetta degli attrezzi” per la sostenibilità.  Vicino all’impronta di carbonio abbiamo trovato anche l’Analisi Ciclo di Vita del prodotto (o LCA da “Life Cycle Assessment”) che abbiamo iniziato a discutere.

L’analisi LCA è un procedimento oggettivo di valutazione degli impatti ambientali relativi a un prodotto, a un processo o a un’attività nell’arco dell’intero ciclo di vita del prodotto, processo o attività, comprendendo l’estrazione ed il trasporto delle materie prime, la fabbricazione, il trasporto, la distribuzione, l’uso, il riuso, il riciclo e lo smaltimento finale, ovvero “Dalla culla alla tomba”.

I primi studi che preludono allo sviluppo della moderna analisi Ciclo di Vita del Prodotto risalgono alla fine degli anni ’50 e si sono sviluppati negli anni ’70, principalmente negli Stati Uniti.

Oggi la LCA è una prassi consolidata basata su norme tecniche riconosciute in tutto il mondo.

Riferimenti normativi.

La norma di riferimento è la ISO 14040, attualmente in versione UNI EN ISO 14040:2021 in Italia, “Gestione ambientale – Valutazione del ciclo di vita – Principi e quadro di riferimento”, affiancata dalla UNI EN ISO 14044:2021 “Gestione ambientale – Valutazione del ciclo di vita – Requisiti e linee guida”.

L’approccio LCA nonché le norme tecniche sono alla base dei più recenti documenti di politica ambientale europei e nazionali ed è richiamato in più atti e linee guida di attuazione come lo strumento di riferimento per la conduzione di studi e per la comunicazione ambientale “Science based”.

Sulla LCA si basa il calcolo dell’impronta di carbonio e di altre impronte ambientali sia di organizzazione che di prodotto, la realizzazione e la certificazione delle dichiarazioni ambientali di prodotto, il calcolo di prestazioni ambientali associate a qualsiasi processo, prodotto, organizzazione.

L’Analisi Ciclo di Vita del Prodotto è utilizzato per gli studi di base nell’ambito di Regolamenti e Direttive quali il Regolamento Ecolabel e la Direttiva “Ecodesign”.

Ormai l’Unione Europea e il suo mercato “Pensa LCA”. Il Regolamento Tassonomia n. 852/2020 relativo alla finanza sostenibile, la CSRD (Direttiva n. 2464/2022, relativa all’obbligo del reporting di sostenibilità aziendale) e altri Atti recentemente pubblicati rendono sostanzialmente obbligatorio l’uso di strumenti “Science based” come l’LCA al fine di comunicare dati di qualità garantita e riconosciuta a livello internazionale.

Sezione Tecnica.

L’inventario del ciclo di vita (LCI) e la valutazione dell’impatto del ciclo di vita (LCIA) sono le fasi principali e consecutive di una valutazione del ciclo di vita.

L’inventario del ciclo di vita è la raccolta e l’analisi dei dati sugli impatti ambientali (ad es. emissioni nell’aria e nell’acqua, produzione di rifiuti e consumo di risorse) che sono associati a un prodotto, dall’estrazione delle materie prime attraverso la produzione e l’uso fino allo smaltimento finale, compreso il riciclaggio, riutilizzo e recupero energetico.

La valutazione dell’impatto del ciclo di vita è la stima degli indicatori delle pressioni ambientali in termini, ad es. di cambiamento climatico, smog estivo, esaurimento delle risorse, acidificazione, effetti sulla salute umana, ecc. e sono associati agli interventi ambientali riconducibili al ciclo di vita di un prodotto.

I dati utilizzati nell’Analisi Ciclo di Vita del Prodotto devono essere coerenti e di qualità garantita e riflettere le catene di processi industriali reali.

Per il calcolo dell’impronta del carbonio è necessario stabilire in primo luogo l’unità funzionale a cui riferire il risultato (1 kg di acciaio, 1 L di olio di soia, ecc.), e definire il perimetro del sistema oggetto di analisi. I confini del sistema possono includere l’intera organizzazione, un singolo stabilimento o processo produttivo, o diverse fasi di un processo di filiera.

Come già precedentemente evidenziato, a rigore, l’Analisi Ciclo di Vita del Prodotto viene realizzata “Dalla culla alla tomba” (cradle-to-grave). Solo in alcuni casi potrebbe essere considerato solamente il processo che avviene all’interno di uno stabilimento (gate-to-gate), solo per citare una possibilità. La scelta del perimetro dipende dallo scopo dello studio: nel primo caso si valuterà l’impatto complessivo della produzione di un bene, mentre con il secondo approccio sarà possibile, per esempio, confrontare l’impatto climatico di possibili scenari produttivi a parità di emissioni di CO2 extra-stabilimento.

Analisi Ciclo di Vita del Prodotto: come si svolge.

Oggi si utilizza spesso la sostenibilità dei prodotti come leva competitiva, ma questo dato è davvero un buon indice di comparazione tra due o più prodotti? La sostenibilità di un prodotto o di un processo è un buon parametro valutativo?

Non del tutto, poiché valutare la sola sostenibilità di un prodotto o di un eventuale processo è un parametro di valutazione relativo. Inoltre, se si volesse utilizzare la sostenibilità come leva competitiva assoluta bisognerebbe determinarla e calcolarla per tutta la vita del prodotto, dall’estrazione delle materie prime che lo compongono, la sua produzione, la sua distribuzione fino al suo completo smaltimento, questo è l’unico modo per stabilire se un prodotto o del processo sia davvero sostenibile o meno.

Questa metodologia di calcolo è chiamata LCA, questo acronimo significa “Life Cycle Assessment” o “valutazione del ciclo di vita”, e può essere usata per prodotti, servizi e processi. Al termine di questa valutazione verrà stabilito il valore di impronta ambientale nei vari comparti ambientali. La metodologia LCA aiuta perciò a capire l’impatto che hanno prodotti, servizi e processi verso l’ambiente e perciò la loro sostenibilità.

Gli standard europei e internazionali per la valutazione LCA sono:

  • UNI EN ISO 14040:2006 Gestione ambientale – Valutazione del ciclo di vita – Principi e quadro di riferimento;
  • UNI EN ISO 14044:2006 Gestione ambientale – Valutazione del ciclo di vita – Requisiti e linee guida;
  • ISO/TS 14072:2014 Environmental management — Life cycle assessment — Requirements and guidelines for organizational life cycle assessment.

Le macro-fasi che strutturano un ciclo LCA sono:

  1. Goal and scope definition, definizione degli obiettivi e della portata;
  2. Inventory analisis, analisi dell’inventario;
    1. Confine del sistema;
    2. Diagramma di flusso;
    3. Raccolta dei dati;
    4. Regole e/o problemi di allocazione degli impatti;
    5. Elaborazione dei dati;
  3. Impact assessment, valutazione degli impatti ambientali;
    1. Classificazione;
    2. Caratterizzazione;
      1. Energia primaria;
      2. Effetto serra;
      3. Assottigliamento della fascia di ozono stratosferico;
      4. Acidificazione;
      5. Eutrofizzazione;
      6. Formazione di smog fotochimico;
      7. Rifiuti solidi;
    3. Normalizzazione;
    4. Pesatura;
  4. Interpretation, interpretazione e spiegazione dei risultati.

Come si può notare il processo per eseguire un’Analisi Ciclo di Vita del Prodotto non è affatto semplice, ma consta di tantissime fasi incatenate una all’altra.

Il risultato di uno studio di Analisi Ciclo di Vita del Prodotto non è solo il punto di arrivo per il calcolo della sostenibilità di un prodotto, di un processo o di un servizio, ma può essere anche la base valutativa per progetti volti al miglioramento e all’aumento della loro sostenibilità e dell’ecocompatibilità. A valle di una valutazione LCA è possibile, infatti, attuare progetti volti alla riduzione dell’impronta ambientale e anche alla compensazione dell’impronta. La riduzione dell’impronta ambientale è volta a efficientare l’intero processo di produzione nelle sue varie componenti.

La compensazione dell’impronta consiste nel finanziare progetti mirati volti a ridurre le emissioni di gas a effetto serra: non si agisce sul processo ma è un modo “finanziario” per ridurre il proprio impatto sull’ambiente che tiene conto delle emissioni globali piuttosto che di quelle individuali, senza andare a modificare il processo di produzione.

L’LCA è quindi l’unico modo quantitativo per poter valutare la reale sostenibilità di un prodotto/processo poiché è frutto di una valutazione complessiva. Solo con il risultato di questo metodo è possibile comparare prodotti e processi simili.


Dott. Giovanni Franco
Presidente, senior expert in efficienza energetica e sostenibilità, delegato a sviluppo, innovazione e finanza

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